Morfologia – Anatomia

Già nei secoli scorsi diversi studiosi si sono cimentati nella classificazione delle varie tipologie canine. Il Buffon, già nella metà del 700 elabora una teoria che si basa sul portamento delle orecchie. Altri come: Cuvier, Hamilton Smith applicano metodi quantomeno approssimativi.

Il primo ad elaborare una teoria valida anche al giorno d’oggi, che si basa sulle proporzioni corporee e divide le razze in tre grandi gruppi:

Brachimorfi (brevilinei)

Mesomorfi (mediolinei)

Dolicomorfi (longilinei)

Fu il prof. Cornevin

Dolicomorfi sono ad es.: Il Greyhound

Mesomorfi: Il Boxer

Brachimorfo: Il Bulldog.

Il prof. Cornevin stabilì anche il metodo per calcolare l’indice corporale di un soggetto.

Il calcolo per stabilire l’indice corporale si basa sulla lunghezza del tronco x cento, fratto il perimetro toracico. Per cui, a titolo esemplificativo, avremo per un ipotetico Greyhound 70 cm. Di

lunghezza:

72 x 100

—————– = 92,3 tipo dolicomorfo

78

Un boxer ( Titus v. Boxerkamp) di l. 64 cm. Circ. tor. Cm 88, avrà come indice di massa corporea:

64 x 100

———— = 72,7 tipo mesomorfo

88

Come indici generali si può stabilire che un brachimorfo (bulldog) avrà un indice di massa corporea

intorno 60/70, un dolicomorfo circa 90/100, un mesomorfo tra 70 e 84.

A quale categoria appartiene il Rottweiler?

Vediamo alcuni indici di soggetti che hanno superato la Kòrung. Fonte Zuchtbuch.

Atos v. d. Mattersburg: L. 76 torace 98 i.m.c. 77,5

Vico v. Kressbach: L. 74 torace 91 i.m.c. 81,3

Amigo vom Schwaiger Wappen: L. 76 torace 92 indice 82,6

Gino v. d. Berghalbinsel: L. 74 torace 88 indice 84

Like vom Sittard: L. 73 torace 92 indice 79

Da questa seppur breve elencazione si può dedurre che il Rottweiler può essere classificato come mesomorfo.

In seguito, alla fine dell’ottocento, Megnin completò la classificazione in quattro gruppi:

Lupoidi: Testa piramidale, orecchie dritte, muso lungo.

Molossoidi: Cranio cuboide, orecchie piccole e pendenti, corpo massiccio.

Graioidi: Testa conica, stretta, muso lungo, corpo slanciato con ventre molto retratto.

Braccoidi: Mesomorfo dolicocefalo, orecchie pendenti e labbra che superano la base della mandibola.

Nell’ambito di questa classificazione generale, o anche generica, si inseriscono vari tipi che sono un po’ una via di mezzo. Esistono poi gli Analicomorfi, soggetti con arti molto corti in proporzione alla profondità e alla lunghezza del tronco. Esempio tipico: Il bassotto.

(segue)

roti-morf

apparato-motorio-muscolatura-2

morfologia-rottCranio e denti Rott.jpgScheletro del Rottweiler.jpg

Dentatura del Rottweiler

dentatura -.png

Fisiologia dell’aggressione

u fisiologia dell'aggressione.jpg

Pigmentazione (importanza della)

Normalmente si pensa alla pigmentazione come elemento meramente estetico. Niente di più forviante. Al contrario, la pigmentazione rappresenta un aspetto essenziale della sana costituzione del sistema nervoso e degli organi di senso. “………….infatti il sistema nervoso e la pelle hanno origine dal cotiledone esterno di quel precoce stadio di evolu- zione dell’embrione che si chiama gastrula. Tale strato esterno di cellule sviluppa l’impianto cerebrale e il restante sistema nervoso, insieme alla pelle e ai peli che la ricoprono e alla pigmentazione”(Trumler). La pigmentazione non si sviluppa direttamente nelle regioni del soma dove dovrà essere presente, ma è la conseguenza della migrazione delle cellule produttrici del pigmento, dal midollo spinale (lamina nervosa) ai luoghi di destinazione. La lamina nervosa è un organo transitorio presente soltanto durante lo sviluppo embrionale e si trova nel midollo spinale. Le terminazioni nervose man mano che si sviluppano raggiungono “gli organi di senso, muscoli o altri organi effettori”. Tale processo si realizza nella sua completezza se non vi sono carenze geniche, ma se e cellule migranti sono troppo poche oppure la migrazione avviene ad una velocità insufficiente, cioè prima che il soma abbia raggiunto un certo grado di sviluppo, allora certe zone restano depigmentate. Tutto questo processo è preprogrammato filogeneticamente cioè depositato nel genoma, pertanto largamente al riparo da influenze esterne (cioè da tentativi di influenzarne artificiosamente il decorso). C’è pertanto un’importante connessione tra la produzione di cellule e la struttura del sistema nervoso. Non è difficile arguire che gravi carenze di pigmentazione comportino spesso limiti sensoriali e/o caratteriali in un soggetto.

Es.: “Stephenson imparò inoltre che i lupi neri tendono ad essere più nervosi di quelli grigi………” (B. H. Lopez – Wolves and men)

“……..colore e comportamento sono indubbiamente connessi.” (Trumler)

Zdenco Martinek, è riuscito a dimostrare che gli esemplari neri (cani) avevano un temperamento maggiore degli esemplari di altri colori. Può capitare che individui possiedano il fattore recessivo per la pigmentazione nera, cioè un patrimonio genetico non visibile…………due cani chiari di elevata vivacità avranno sicuramente dei figli neri.

GLI ORGANI DI SENSO

Vista l’anatomia, vediamo le caratteristiche degli organi di senso.

La Vista                                        

Si è creduto in passato che i cani fossero daltonici.  In realtà i cani hanno una vista buona ma diversa da quella umana. La retina sia quella umana che quella canina è formata da cellule denominate coni e bastoncelli. Nella retina del cane prevalgono le cellule “bastoncelli” che permettono la visione in bianco e nero in condizioni di scarsa illuminazione, i coni, prevalenti nell’umano, invece permettono la vista a colori. La scarsa quantità dei coni permette di percepire solo sfumature di colori. Dice Gordon Walls: “…..qualunque animale  ……provvisto di occhi ben forniti di bastoncelli (come per es. i cani), anche la più ricca luce spettrale apparirebbe come una sequenza di delicate sfumature pastello di dubbia identità”. Nel retro dell’occhio i cani possiedono un organo chiamato tapetum lucidum che permette di usufruire di maggiore luce in caso in caso la stessa sia insufficiente. E’ per questo che i loro occhi brillano nell’oscurità. Un’altra cosa che li caratterizza è la sensibilità al movimento, se qualcuno uomo o animale si trova a una certa distanza dal cane e resta immobile diventa non visibile, se invece manda dei segnali di movimento il cane lo individua anche a due km. Tutto ciò è stato  scientificamente sperimentato. Un’altra caratteristica importante è l’angolo visuale: nell’uomo è all’incirca di 180°, nel cane di 250°.

L’UDITO

Per quanto riguarda i toni bassi, i cani sentono più o meno come noi. La differenza riguarda i suoni acuti, noi riusciamo a percepire dalle 12.000 alle 30.000 vibrazioni, secondo l’età e il grado uditivo. Stando ad alcune recenti ricerche…..il cane riesce a percepire fino a 100.000 vibrazioni. Siamo nel campo degli ultrasioni. Se il cane si mette improvvisamente in attenzione e drizza le orecchie, probabilmente a sentito lo squittio di un roditore che noi non siamo in grado di percepire.

L’OLFATTO

Il naso del cane contiene 220 milioni di cellule odorose, contro i 5milioni dell’uomo. Esempi: Il bracco può seguire una traccia che risale a quattro giorni prima e seguirla per 150 Km. Per la droga……i cani sono in grado di fiutarla anche quando i trafficanti sigillano i pacchetti……e i tentativi di mascherare l’odore con profumi forti (come) spezie, tabacco, cipolle o naftalina non hanno avuto successo. Si è osservato che i lupi sono in grado di fiutare l’odore di un cervo, che si trovi sopravvento, a quattro kilometri di distanza. Ultimamente, la cosa è ancora in fase sperimentale, i cani sono stati utilizzati per individuare la presenza del cancro nell’essere umano.

(segue )

Lo standard

Prima di inserire lo standard mi pare corretto inserire le osservazioni fatte dal Klub, tramite l’alto responsabile dell’allevamento (E. Hellmann), dal momento che in conseguenza di interessi di “bottega”,alcuni ogni tanto si sentono autorizzati a portare delle variazioni più confacenti ai loro interessi. Lo standard è uno.

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